A pochi passi da Roma si apre la più vasta isola pedonale d’Europa: un borgo dal fascino unico

A pochi passi da Roma si apre la più vasta isola pedonale d’Europa: un borgo dal fascino unico

Scale in pietra e architetture antiche delineano il fascino di un borgo laziale, trasformato in isola pedonale a pochi passi da Roma. - asurmarche4.it

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Ottobre 30, 2025

Arrivando da Roma si lascia il traffico alle spalle e, in pochi minuti, si scorgono vicoli senza automobili: un paese dove il passo delle persone è il ritmo principale. A pochi chilometri dalla capitale, una realtà urbana appena fuori dalle mappe turistiche mostra come la mobilità pedonale possa ridisegnare lo spazio pubblico. Qui le strade non sono semplici percorsi, ma elementi di un tessuto storico che invita a camminare, osservare e misurare le distanze a piedi. È proprio questa caratteristica che ha spinto alcuni osservatori a definire il borgo come una delle isole pedonali più estese d’Europa.

Il luogo in questione è Artena, un centro che si colloca nell’entroterra del Lazio a breve distanza da Roma e che attira l’attenzione per la forte restrizione al traffico veicolare. La sensazione al primo approccio è di «altro tempo»: non per una retorica romantica, ma perché la mobilità è realmente diversa dalla zona urbana circostante. Un dettaglio che molti sottovalutano è come questa limitazione trasformi non solo la vivibilità, ma anche la cura degli spazi: marciapiedi ripristinati, fioriere e installazioni che reggono meglio in assenza di gas di scarico. Chi vive in città lo nota ogni giorno, soprattutto se è abituato a misurare la qualità dell’aria e del rumore.

La scelta di puntare sulla pedonalità produce effetti concreti: natura e storia si sovrappongono, la percezione della distanza cambia e la visita assume i tempi della passeggiata. Non è una destinazione esclusiva per escursionisti: il borgo resta accessibile in auto fino ai parcheggi di cintura, poi si prosegue a piedi. Questo modello, sperimentato in diversi centri italiani, rivela come la riconversione degli spazi veicolari possa diventare un elemento distintivo per una comunità.

Un centro costruito per camminare

Il nucleo urbano si sviluppa su più livelli e le vie salgono ripide, intrecciandosi in una trama che prende il nome di centro storico. L’assetto morfologico spiega perché le auto siano state bandite: molte strade sono percorsi pedonali obbligati, vicoli che si restringono e gradinate che connettono piazzette e terrazze panoramiche. Il risultato è un senso di intimità urbana che lascia spazio alla contemplazione: si cammina lentamente, si incrociano botteghe e si osservano le facciate antiche con la calma di chi non ha fretta.

A pochi passi da Roma si apre la più vasta isola pedonale d’Europa: un borgo dal fascino unico
Un affascinante vicolo lastricato, adornato da piante e fiori rigogliosi, invita a esplorare il borgo pedonale, cuore di un’isola senza auto. – asurmarche4.it

Un elemento che sorprende i visitatori è la presenza storica dei muli come mezzo di supporto per il trasporto di merci e, talvolta, per spostare persone in punti con pendenze elevate. Non è un fatto folkloristico: rappresenta una risposta pratica alle esigenze orografiche del territorio. Alla porta del paese una statua del mulo ricorda questo legame concreto con il passato, un simbolo che descrive la relazione fra tecnologia semplice e geografia locale. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la gestione del suolo e delle vie secondarie: senza traffico, la manutenzione degli spazi pedonali diventa più efficace.

Percorrendo i vicoli si incontrano riferimenti architettonici che raccontano secoli di storia: la chiesa di Santa Croce con la sua posizione dominante, l’Arco Borghese che segna una soglia urbana, il Palazzo Borghese e l’ex Granaio Borghese che testimoniano la presenza e l’influenza della famiglia Borghese sul tessuto locale. Questi monumenti non sono isolati: costituiscono un sistema che conferisce al centro una coerenza storica e identitaria. La visita diventa così anche un percorso di lettura urbana, dove ogni edificio spiega una funzione, una gerarchia e una storia di uso quotidiano.

Come arrivare, cosa vedere e perché resta importante

Il borgo è raggiungibile in poco tempo da Roma: esiste una rete stradale che porta vicino alle aree di sosta esterne, da cui si prosegue a piedi. Per chi preferisce il trasporto pubblico, ci sono collegamenti regionali che servono la valle circostante, ma la fase finale resta pedonale. Un aspetto che molti visitatori ignorano è la necessità di pianificare la visita rispetto alle condizioni fisiche: le pendenze possono richiedere un impegno maggiore e, in questo senso, il modello del paese impone un ritmo diverso rispetto ai centri urbani motorizzati.

La comunità locale, composta da circa 13.000 abitanti secondo stime comunali non ufficiali, mantiene vive tradizioni e spazi pubblici grazie a eventi e iniziative culturali che sfruttano il valore aggiunto della pedonalità. La scelta di limitare il traffico ha conseguenze reali sulla gestione urbana: minori costi di manutenzione per le carreggiate principali, maggiore attenzione alle facciate storiche e una fruizione turistica più sostenibile. Un dettaglio che molti sottovalutano è come questi effetti incidano sulla qualità commerciale del centro: negozi e attività che resistono lo fanno spesso perché la frequentazione a piedi favorisce la relazione diretta con il pubblico.

L’esperienza di questo borgo nel Lazio mostra un’alternativa credibile al modello urbano dominato dall’auto. Non è una soluzione miracolosa, ma un esempio concreto di come la pedonalizzazione, se accompagnata da servizi e manutenzione, trasformi la vivibilità e la percezione dello spazio. Alla fine della giornata, la vista da una terrazza sul paesaggio circostante resta il dettaglio che più colpisce: la misura del tempo si allinea con il passo, e il paese conferma il valore di una mobilità che, prima di tutto, è a misura d’uomo.